Quando ci hanno proposta di passare una notte nel deserto di Zagora siamo rimasti un po’ scettici. Il viaggio era molto lungo (7 ore) ed avevamo paura che Flavio sarebbe stato ingestibile. Mai ci saremmo pentiti di più se non lo avessimo fatto. Questa meravigliosa avventura è stata fatta nella settimana che abbiamo passato a Marrakech. Qui trovi tutto ciò che abbiamo fatto per far divertire Flavio e goderci la vacanza.
Siamo partiti da Marrakech la mattina presto ancora assonnati con davanti un lunghissimo viaggio e pieni di dubbi ed incertezze. Appena usciti da Marrakech però ci siamo subito resi conto che sarebbe stato un tour indimenticabile. I paesaggi fuori dalla città erano qualcosa di indimenticabile e nelle successive sette ore abbiamo visto un Marocco dalle mille sfaccettature. Ma andiamo per ordine…
Dopo circa un’ora di viaggio ci siamo trovati ad attraversare le montagne dell’Atlante, attraverso il valico più alto del paese. Più che in Marocco ci sembrava di stare in Trentino. Cime innevate e strade tortuose, la vegetazione sparisce ed il paesaggio diventa suggestivamente spoglio ed impervio. Abbiamo toccato i 2300mt e la temperatura era tutt’altro che africana. Lungo la strada abbiamo incontrato per lo più piccoli villaggi e bancarelle che vendono i minerali estratti dalle rocce di quella zona (ovviamente Flavio ne ha voluto acquistare una).
Ait BenhaddouAit Benhaddou è stata la nostra prima tappa. L’abbiamo raggiunta dopo circa 4 ore di viaggio ed è la più famosa kasba del Marocco. Fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCU ed è perfettamente conservata (ci vivono ancora una decina di famiglie). Famosissima per i film dove è stata immortalata, come L’ultima tentazione di Cristo, La mummia, il Gladiatore ed Alexander.Per visitarla devi attraversare il fiume Ourzazate che la divide dalla città nuova. Ti lascio immaginare la gioia di Flavio quando ha capito che sarebbe dovuto passare su dei sassi per attraversare il corso d’acqua… La Kasba si inerpica sul fianco della collina e, una volta arrivati in cima, la vista era indescrivibilmente bella. All’interno della Kasba ovviamente non mancano bancarelle di souvenirs. Unico lato negativo, per quanto ci riguarda, è stato dover pranzare in un ristorante estremamente turistico ma non troverete altro.
Subito dopo pranzo siamo partiti. Direzione Deserto 🙂 e da lì a poco il paesaggio è cambiato drasticamente.
Oasi di Palme si alternano a scenari desertici. Ogni tanto villaggi da sogno dello stesso colore della sabbia. Fino ad arrivare a Zagora dove un cartello annuncia DA QUI 52 GIORNI A TIMBUKTU (ovviamente cavalcando un cammello). Città della Valle del fiume Draa, puoi incontrare gli uomini blu, popolazione touareg che attraversa il deserto con carovane di cammelli. Pochi chilometri fuori dalla città inizia la nostra avventura.
Attraversare il deserto su un cammello
Ecco, ora possiamo dire di averlo fatto! Perché un conto è fare un giro sul cammello ed altra cosa è attraversare il deserto per un’ora e più per raggiungere un accampamento beduino.
Inizialmente non sapevamo cosa ci aspettasse… in effetti quando la macchina si è fermata, non capivano cosa avremmo dovuto fare. Ma poi tutto è stato più chiaro quando l’autista ci ha salutato. Ora vorrei darti un paio di consigli utili: Se decidi di fare un’esperienza del genere preparati a viverla così com’è. Non aspettarti il lusso e la comodità perché qui sarai sola con la potenza del deserto di Zagora. Niente valigie a seguito, né trucchi o spray per i capelli. Solo uno zaino con un cambio, lo spazzolino e l’acqua. Portare una valigia su un cammello vi assicuro che non è facile 😉
La cosa più bella di questa traversata è stato farla al tramonto. Mentre il cammello si dirigeva verso il campo, il sole pian piano scendeva. Arrivati all’accampamento era buio pesto.
La cena nel deserto di Zagora
Una volta assegnatoci la tenda siamo andati a cena. Lì ad aspettarci c’erano più di quaranta persone. Tutte sedute su un cuscino con davanti un tavolinetto basso pieno di cose buone. Ad attenderci l’immancabile thè alla menta (se volete farlo, dovete usare il thè verde e metterci dentro una piantina di menta fresca).
L’atmosfera era veramente magica e Flavio aveva gli occhi che brillavano di gioia. La cena è stata molto spartana ma non ci hanno fatto mancare nulla. I ragazzi che ci hanno servito sono stati magnifici.
Dormire nel deserto di Zagora
Ecco, questo è il punto dolente perché se devo essere sincera non sono riuscita a dormire molto. Il vento era fortissimo e sbatteva contro la tenda. Il silenzio era quasi assordante ma… uscendo dalla tenda vi aspetta uno spettacolo unico al mondo, LE STELLE. Avete mai visto le stelle nel deserto? Una distesa di luci illuminava il campo come mille fiaccole. Non credo che scorderò mai quel cielo. Il risveglio è stato qualcosa di indescrivibile. L’alba ha reso unico ogni istante. Il vento soffiava e la sabbia volava via proprio come nei film. Abbiamo fatto delle foto veramente fantastiche e dopo la colazione siamo saliti di nuovo sul cammello per tornare alla macchina.
Abbiamo lasciato in quell’accampamento un pezzo di cuore anche se il materasso non era comodo, le tende non erano di lusso ed il bagno meglio non pensarci 😉
Flavio ha imparato che un lungo viaggio è necessario se si vuole raggiungere una meta incantata e sai bene quanto i bambini siano privi di pazienza 😉
Un ringraziamento speciale va a chi ha reso possibile questa fantastica avventura, il nostro amico Hamid. Se hai deciso di visitare il Marocco, contattalo. Il suo sito internet è www.viajerospormarruecos.com
Se poi vuoi ulteriori informazioni, scrivici un messaggio qui sul post e noi ti risponderemo con molto piacere.